2011年3月30日水曜日

8) alloggi temporanei

 19 marzo


E' mattina presto e già c'è molto chiasso in cortile.
I camion continuano arrivano senza sosta.
Dicono che stanno venendo per costruire degli alloggi temporanei.
Ho scambiato un paio di battute con un camionista dall'aria truce, ma molto gentile.
Stanno facendo una graduatoria per dare priorità ai rifugi che ne hanno più bisogno. E' sempre però una gran bella notizia.
Un bel passo avanti rispetto agli altri giorni!

Sono anche arrivate le vetture delle compagnie telefoniche “docomo” e “au”. Finalmente anche i cellulari torneranno a funzionare!
I rifugiati hanno cominciato a prendere contatto con le persone che non riuscivano a sentire da giorni.
Ho fatto quattro chiacchiere anche con un impiegato della “docomo”. Abbiamo riso un po'.

Sono ormai abituata a girare con i capelli sporchi e ad essere brutta. Senza trucco, senza lozioni. Mi lavo la faccia con un fazzolettino appena bagnato con qualche goccia di tè, e sono pronta per lavorare anche oggi!
Ci sentiamo molto carichi noi della squadra.
Spero che l’acqua corrente torni presto.

C'è un'altra bella novità rispetto a ieri: fa caldo. E’ il sole di primavera. Spero non torni il freddo.

Mi dicono anche che un pullman ha ripreso il suo tragitto da Morioka a qua, Rikuzen-Takata.
Un'altra bella notizia!

Un’anziana che è stata trasportata urgentemente dalla palestra all'ospedale è ritornata in buone condizioni.

“Ben tornata!!!”

“Bentrovati tutti!!!”

Il rifugio è sempre più simile a una famiglia.

Sulla mia uniforme c'è scritto “nurse” ed infermiere in caratteri cinesi. Pensando fosse diffiicile la lettura per gli anziani ed i bambini, mi sono scritta addosso “infermiera”. La scritta piano piano ha cominciato a cancellarsi. Ora quasi tutti mi chiamano “signora teiera”. Eh eh, è divertente.

Ieri sera abbiamo raggiunto un villaggio vicino. L'edificio del comune si è trasformato in rifugio, solo che i soccorsi pare non siano ancora arrivati. Allora ho chiamato un'amica da un telefono pubblico e le ho detto di avvertire il governo.

Mi hanno poi chiamato dal rifugio del villaggio dicendomi che finalmente i soccorsi erano arrivati.

Un militare ci ha detto che il messaggio sui mancati soccorsi nel vicino villaggio ha fatto subito il giro del paese, nonostante sia un rifugio piuttosto piccolo.

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno portato il proprio aiuto e ci hanno ascoltati.

Finalemente sono arrivati i pannolini e le creme per i bambini. Hanno i sederini rossissimi perché non li hanno potuti cambiare.

Ci hanno portato anche polpette di riso, miso, yogurt e tanto pane.

Durante la notte dovrebbero arrivare anche medicine, flebo e diverse altre cose, inviateci dall'ospedale dell'Università di Tokyo.

Il mio soggiorno è stato posticipato fino al 23 marzo.

Domani ci prepareremo per  trasportare i pazienti in un ospedale di un'altra provincia.
Qui non abbiamo gli strumenti adatti per l'assistenza medica.

I pazienti si agiteranno un po' e i familiari non potranno visitarli, ma è importante che vengano curati nel giusto modo.



Durante la riunione di questa mattina ci hanno fatto sapere che è stato ritrovato un superstite, dopo 9 giorni dal sisma.
Eravamo molto contenti, anche se alcuni anziani sono morti nei rifugi, dopo essersi salvati dallo tsunami.

Speravo di salvare più persone possibile, ora vorrei salvarle tutte.

E' dura per gli scampati. Ci sentiamo spesso impotenti.
Spero che unendo le forze potremo fare sempre di più per tutti gli scampati.

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