17 marzo
I letti sono già occupati e i pazienti, tantissimi, aspettano nella sala. Mancano medicine e forniture mediche.
Ho applicato il "triage". C'erano molti bambini che avevano temperature pari a 39 ° C.
Uhh, l'influenza.
Abbiamo portato sia Relenza che Tamiflu, ma non ne abbiamo ancora abbastanza in magazzino. Abbiamo dato Calonal ai pazienti che hanno i sintomi più leggeri e spero che le temperature si abbasseranno. Ci sono molti bambini piccoli e gli anziani che hanno poca resistenza alle malattie. Inoltre c'e' per tutti il pericolo di essere infettati dalle malattie.
Abbiamo deciso di separare i pazienti che hanno l'influenza. Speriamo non aumentino i pazienti infetti.
Abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso da un rifugio in cui una delle mie colleghe è stata inviata.
Vogliono mandarci alcuni pazienti anziani che hanno diarrea e soffrono di disidratazione. I soccorsi non sono riusciti a raggiungerli e hanno dovuto mangiare riso crudo. Soffrono di gastroenterite.
La radio diceva che i soccorsi stavano arrivando, ma in realta' non avevano ancora raggiunto i rifugi piccoli e la mancanza di benzina ha reso la circolazione molto difficile.
Anch'io ho un po' di mal di pancia perche' ho bevuto l'acqua ricavata dalla neve.
Non mi lamento però. Sorridere! Provo a sorridere davanti ai pazienti.
Ho avuto un turno di riposo di sole due ore e mezza oggi. Ho lavorato tutto il giorno, dalla mattina presto. La gente nei rifugi sta passando momenti molto difficili e devo impegnarmi.
Gli anziani trasportati mostravano sintomi di disidratazione e temperatura bassa.
Il nostro stock di fleboclisi sta quasi terminando. Mancano anche scatole di aghi da flebo.
Hanno portato anche un paziente sotto collasso, a causa di una forte emorragia da ulcera gastrica. Il medico ha urlato "Presto! L'endoscopio e la trasfusione di sangue!", ma subito dopo ha detto "Ah, non c'e' niente qui...."
Quindi siamo intervenuti con le operazioni più urgenti, cercando di mantenere la pressione arteriosa. Poi siamo riusciti a trasferirlo presso l'ospedale di Orioka, nella provincia di Iwate.
L'abbiamo accompagnato, per scusarci per non averlo potuto curare con quello che avevamo.
Domani cercherò di contattare Ishinomaki, che e' una citta' abbastanza grande, per comunicargli che ci mancano le attrezzature mediche, ma puo' darsi che anche loro siano nella stessa situazione.
Il numero delle vittime, di cui i familiari non hanno più notizie, aumenta in continuazione.
C'e' un anziano che cerca sempre la moglie dal giorno dello tsunami. Vorrei potesse riposarsi in qualche modo.
La situazione è davvero dura, e a volte mi scoraggio, ma gira voce che alcuni pullman e camion stanno ricominciando a partire.
Quasi sicuramente da ieri!
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